Errori ed orrori del colonialismo. I fantasmi dell’Impero.

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Errori ed Orrori del Colonialismo – I Fantasmi dell’Impero – di M. Cosentino D. Dodaro L. Panella.

 

Raramente utilizzo termini generici ed enfatici come bellissimo, ma per I Fantasmi dell’Impero l’eccezione è d’obbligo; il libro si presenta infatti come un’opera impegnativa, ma si rivela invece un romanzo scorrevole e avvincente, pur mantenendo le promesse di ricco e colto saggio storico. Quest’opera affascinante incentrata sul colonialismo italiano in Africa nasce per caso da una chiacchierata tra amici e dalla passione per la storia che spinge, in particolare uno di loro, a scovare, negli archivi del disciolto Ministero dell’Africa Italiana, le carte di un’inchiesta per crimini di guerra a carico di un capitano, tale Gioacchino Corvo, nell’Etiopia occupata del 1937. Nasce così l’idea di un romanzo a sei mani dagli esiti più che felici, capace di catturare il lettore in un intreccio che si tinge di giallo e si muta inaspettatamente in intrigo politico. Corredato da una ricca documentazione storica e fotografica, I Fantasmi dell’Impero, partendo da vicende e personaggi reali, costruisce una storia appassionante che anche quando sfocia nell’invenzione letteraria mantiene quella verosimiglianza che rende ogni accadimento narrato, plausibile, scattando al tempo stesso un’istantanea luminosa e cupa di dieci anni cruciali della storia italiana, dall’opulenta nascita dell’Impero, sancita dalle conquiste d’Africa, alla caduta del fascismo con la sua grandezza e i suoi orrori.

Intrighi e oppressione nell’Africa in rivolta.

Addis Abeba, 1937. Dopo le conquiste in terra d’Africa del Maresciallo d’Italia Badoglio, e la conseguente nascita dell’Impero, le sorti delle terre occupate sono affidate alle poco competenti mani del Vice Re Rodolfo Graziani, il quale, dopo un incidente che forse un po’ precipitosamente interpreta come un attentato, convoca il tenente colonnello, e magistrato militare, Vincenzo Bernardi, per affidargli una missione che poi diverrà pericolosissima e ben poco segreta: convinto che si trami ai piani alti per levarlo di mezzo, Graziani invia il magistrato in una remota provincia etiopica dove un’insidiosa rivolta rischia di minare la sua credibilità, dimostrandone l’inadeguatezza a governare saldamente i territori assoggettati. La missione del Bernardi sarà quella di interrogare l’ufficiale che con le sue brutali e sospette esecuzioni sommarie sembra essere l’artefice della ribellione in atto, il capitano Corvo, per fargli confessare i nomi degli ideatori di tale macchinazione politica volta a screditare il Vice Re. Con un piccolo convoglio ben armato agli ordini del sottotenente Valeri, e protetto da soldati scelti e da somali ed eritrei addestrati per essere corpi d’elite, Bernardi andrà incontro ad un’avventura rischiosa e dagli esiti incerti, immergendosi nel cuore nero dell’Africa e di un colonialismo che, a dispetto degli edificanti cinegiornali d’epoca, agli occhi di chi l’avrà vissuto apparirà con le reali fattezze dell’oppressore più brutale, tanto che diverrà il senso dell’onore e del dovere a spingere il magistrato a portare a termine il suo incarico, più che un senso d’appartenenza, messo in realtà a dura prova dalla vicinanza, dal rispetto e non meno dall’amicizia che sboccerà con le genti locali. Qualcuno, molti anni dopo, lo ammonirà di essersi trovato dalla parte sbagliata, forse la stessa persona che avrà fatto di tutto, in quel torrido deserto del 1937, affinché lui non arrivasse mai a destinazione…

Affresco storico di un paese in crescita, e sua mortificazione nella prevaricazione del colonialismo.

Colpisce la bellezza dell’affresco storico di un’Italia perduta nel tempo che in tanti hanno dimenticato e che i più giovani non hanno mai conosciuto, con i cinema e i cinegiornali d’epoca, le usanze e i costumi di una società che nel fascio trovava una speranza ignara nel futuro, il corteggiamento a distanza tra le giovani che in patria attendevano speranzose, e i soldati in guerra nelle colonie d’Africa… Molteplici sono dunque i temi di questo scritto: l’amicizia rinsaldata dal pericolo, il lavoro di sopravvivere che porta a galla il lato umano o disumano di chi vi è costretto; la magnanimità o l’alterigia prevaricatrice di chi si trova a disporre dell’altrui esistenza, ma soprattutto la prova più ardua e cruciale per ogni uomo, che è quella di dimostrare a se stesso e agli altri la propria umanità, indipendentemente dalle circostanze o dai rischi corsi. E allora, oltre che romanzo storico appassionante, I Fantasmi Del Passato si fa anche saggio antropologico, disvelando i meccanismi che possono portare un popolo pacifico ed empatico ad essere despota e oppressore, incapace di vedere, oltre il proprio tornaconto, la sofferenza di chi è diverso, l’ingiustizia perpetrata in nome di un benessere personale che cancella con una sventagliata di pallottole l’umanità dell’altro. Libro bello ma anche utile, consigliato per non dimenticare gli errori e gli orrori di un colonialismo che, nella propria esaltazione, sottoposto al giudizio finale della storia, non può che mortificare chi lo impone non meno di chi lo subisce.

Luca

 

 

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paginerecensioni-errori-ed-orrori-del-colonialismo-i-fantasmi-del-passato-copertinaI fantasmi dell’impero
M. Cosentino, D. Dodaro, L. Panella
Editore: Sellerio
Pagine 542|brossura
€15,00
ISBN9788838936081

 

 

La trama.

Etiopia, Africa Orientale, 1937. Da un anno Benito Mussolini ha proclamato l’Impero. Ma la propaganda tace che il popolo e il territorio sono tutt’altro che sottomessi. La storia si dipana seguendo l’inchiesta di Vincenzo Bernardi. Magistrato militare integerrimo, è lì per capire qualcosa delle azioni, da criminale di guerra, di un ufficiale, un certo Corvo. C’è stato l’attentato al Vice Re d’Etiopia Rodolfo Graziani, a cui gli italiani hanno risposto con una violentissima rappresaglia. Sulla scia della repressione, si è saputo di eccessi, in lontane province, che rinfocolano e rafforzano la tenace resistenza etiope. Seguendo le tracce di villaggio in villaggio, cercando i colpevoli, Bernardi entra nel cuore di tenebra del colonialismo italiano; ne conosce gli orrori, le bassezze, il conflitto sotterraneo che oppone la milizia fascista agli ufficiali dell’esercito. I fatti, i personaggi con i nomi cambiati, i nomi autentici, i luoghi, le battaglie, gli agguati, le esecuzioni e il resto, tutto quanto è vero, in questo romanzo; ma al centro è una finzione. Una congettura che però tracce d’archivio, coincidenze, atmosfere e certi esiti nel dopo fascismo rendono quasi plausibile.

 

Gli autori.

Marco Cosentino è esperto di relazioni istituzionali, Domenico Dodaro, business lawyer, e Luigi Panella, avvocato penalista, sono amici da anni e vivono a Roma. I Fantasmi dell’Impero è il loro primo romanzo.