Il Nuovo Mondo: ritorno al paradiso perduto

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Il Nuovo Mondo: Ritorno al Paradiso Perduto – Camminerai Con il Sole – di Alfonso Mateo Sagasta.

 

Camminerai Con il Sole, di Alfonso Mateo Sagasta, è un romanzo appassionante e commovente, vincitore del prestigioso Premio Caja Granada per il romanzo storico; una storia che parla di conquista e genocidio, ma anche di speranza e scoperta, quella di appartenenza a una terra, a un popolo, a una filosofia di vita. L’avventura di uno di quei temuti “conquistadores” che tra fine ‘400 e inizio ‘500 depredarono e di fatto portarono quasi all’estinzione la popolazione di un continente, il cosiddetto Nuovo Mondo, qui si dipana quasi alla rovescia: fatto prigioniero da un popolo di etnia Maya, dopo anni di schiavitù il soldato spagnolo Gonzalo Guerrero si affrancherà come combattente e come colonna portante di un’umanità indigena all’inizio incomprensibile e primordiale, ma ancora capace di dare, all’uomo ormai disincantato, dei valori e convinzioni degni del sacrificio e della resistenza, anche contro quel mondo che era stato il suo. Con una scrittura agevole che avvince, Sagasta tratteggia con pennellate sapienti un’epoca cupa ma affascinante, regalandoci le immagini e i colori della vita, i profumi della paura e della speranza, e la malinconia per una rinascita impossibile solamente sfiorata…

Al di là della barricata: da carnefici a vittime.

Nel 1516 una caravella spagnola naufraga a sud di un’isola del Nuovo Mondo, la Giamaica; uno dei superstiti, fatti prigionieri dagli indios di etnia Maya, si chiama Gonzalo Guerrero, è un soldato spagnolo che per la prima volta si ritrova al di là della barricata, in balia di quei selvaggi che il suo esercito sterminava quotidianamente o costringeva in schiavitù. Gonzalo è un soldato esperto, ne ha visti di orrori, non si fa impressionare dall’uccisione dei suoi compagni più forti, sacrificati agli dei, ma non è certo preparato ad assistere ad atti di cannibalismo di gruppo… Quello che non si conosce spaventa, e Gonzalo è spaventato, maltrattato, massacrato come e peggio di quanto accadeva agli indios per mano sua e dei suoi compagni ormai lontani o sotto terra, o digeriti dagli stomaci di quella gente piccola e dalla pelle scura, come oscure appaiono le usanze e le credenze a cui è assoggettata. Poi, quando il tempo passa e il prigioniero si rende conto di essere ancora vivo, trattato con minore durezza, e impiegato nel lavoro nei campi, una scintilla di speranza si accende dentro, così come un interesse nuovo, una curiosità per quello strano popolo che diviene ogni giorno meno incomprensibile, meno distante e minaccioso; quando poi, accidentalmente, si vedrà coinvolto in una guerra tra indigeni, potendo far valere la sua destrezza ed esperienza di soldato, il peso di Gonzalo crescerà velocemente tra i componenti di quell’arcaica comunità, che ricambierà allora il suo sguardo interessato e curioso, facendolo sentire dopo tanto tempo, o forse per la prima volta in vita sua, parte di qualcosa.

Ritorno al paradiso perduto.

Accanto al fatto puramente storico della scoperta e conquista del Nuovo Mondo, già di notevole fascino, Sagasta fa di Camminerai Con il Sole un interessantissimo saggio antropologico e sociologico, portando all’attenzione del lettore una miriade di informazioni sulle usanze, le credenze e la quotidianità, di un’umanità negata per secoli e portata quasi all’estinzione dalla brama e dalla prevaricazione dell’uomo bianco; il protagonista, per sopravvivere sarà costretto, suo malgrado, a vedere davvero quelle esistenze, da sempre considerate semplici merci di scambio o al massimo equiparate alle bestie, dovendole finalmente comprendere, dovendosi fidare e affidare, e scoprendo un legame umano e affettivo affatto simile a quello che lo legava alla sua gente. Scoprirà anzi, e farà sua, una visione della vita più arcaica ma più legata alla terra e alla natura, sentendosi meno individuo solitario e più componente vivo e pulsante di un immenso organismo che si chiama terra, natura, universo. Questo tornare alle origini, al senso profondo e universale del vivere in comunione con la natura e coi propri simili, andato perduto nei secoli e nei millenni dall’uomo, in favore di un individualismo esasperato e spesso egoista e becero, è ciò che di ambito, nel corso dei secoli, ha attratto migliaia di coloni portandoli a fuggire la loro vita misera e insensata, per ritrovarne una più originaria e autentica nei villaggi degli indios dello Yucatan, in Guatemala e Messico, e più tardi, tra le popolazioni scacciate e poi decimate degli indiani d’America.

Senso di appartenenza e lotta per quello in cui si crede.

Camminerai Con il Sole è un romanzo scritto davvero bene, senza appesantire la lettura con un eccesso documentaristico di informazioni storiche e antropologiche, bensì miscelandole sapientemente in un intreccio intrigante che cattura; abbagliati da colori e odori, ci sentiremo persi nella selva, tanto protagonisti da non perdere mai il filo e l’interesse per una vicenda umana che da individuale diviene universale, e ci spinge a meditare sulla superficialità con la quale la nostra vita frettolosa, e la paura, ci portano a vedere l’altro come diverso e minaccioso, invece che come un’opportunità di scoperta e condivisione. Ma il tema forse più importante che emerge da queste pagine, è quello del sentirsi parte di qualcosa, trovare ancora, in una realtà di frenetica solitudine, qualcosa in cui credere e in cui identificarsi, un senso di appartenenza capace di spingere al coraggio e alla lotta, per quanto donchisciottesca possa essere: e allora ci sentiremo umanamente vicini a Gonzalo, nella guerra ai mulini a vento del suo vecchio mondo, nella malinconica, illusoria ma eroica speranza, di una rinascita impossibile, solamente sfiorata, nel Nuovo Mondo.

E’ giunta l’ora. So che si stenta a crederlo, ma non ho dimenticato che mi chiamavo Gonzalo Guerrero e che sono nato al di là del mare. Per fortuna, questo stesso mare ha corretto il mio destino, riportandomi al posto giusto. E pensare che io ero tra quanti credevano che il cielo finisse con le colonne d’Ercole…! Sta di fatto che io, proprio quando mi aspettavo di morire, sono rinato.

Luca

 

 

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paginerecensioni-nuovo mondo-copertinaCamminerai con il sole
Alfonso Mateo Sagasta
Editore: Guanda
Anno: 2016
Pagine: 269|brossura
€17,50
ISBN9788823512764

 

 

La trama.

Nel 1536, il governatore del Guatemala informa con una lettera il governo spagnolo della morte di Gonzalo Guerrero, il traditore passato dalla parte del popolo Maya, che a lungo aveva combattuto i conquistadores nella selva dello Yucatán. Questa storia di ribellione comincia due decenni prima, quando alcuni naufraghi spagnoli vengono catturati da un gruppo di indios su una spiaggia dell’odierna Giamaica. Dopo otto anni di semi-schiavitù restano solo due superstiti, Jerónimo de Aguilar, che riesce a fuggire per imbarcarsi con gli avventurieri di Cortés, e Gonzalo Guerrero, che decide invece di rimanere con i suoi carcerieri, divenendo ben presto un capo riconosciuto per la sua esperienza militare, astuto e feroce nel combattere l’invasore spagnolo. Un eroe o un traditore? Soprattutto un uomo capace di guardare con occhi diversi il Nuovo Mondo.

 

L’autore.

Laureato in Storia e Geografia all’Università Autonoma di Madrid, Alfonso Mateo Sagasta, dopo aver esercitato la professione di archeologo, ha aperto a Madrid una libreria specializzata in antropologia e archeologia. Ha vinto il prestigioso Premio Caja Granata per il romanzo storico, proprio con Camminerai Con Il Sole.