Piccole vite di provincia, con delitto…

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Piccole Vite di Provincia, con Delitto – La Prossima Volta – di Holly Goddard Jones.

 

La Prossima Volta ha attirato la mia curiosità grazie alla copertina, quell’insegna rugginosa e un poco stinta che mette insieme un gelato, evocazione di sublime piacere, e un nome che lo rappresenta, logoro e macchiato, consumato dal tempo e dagli elementi… Il fascino che mi ha suscitato quest’immagine non è scemato con la lettura, e anzi si è consolidato, perché l’atmosfera desolata, quasi struggente, è palpabile nella prosa della Jones, che cinematograficamente evoca nel lettore gli odori, le immagini, i colori di un’umanità che ha in sé un nocciolo di sublime, spesso però sopito, annichilito e prevaricato da una quotidianità dura e impietosa, che con l’abitudine consuma e sporca aspirazioni e desideri, stingendoli con la rassegnazione e il rimpianto. Roma, Kentucky, paesino della desolata periferia americana, è lo scenario perfetto per questa rappresentazione del vivere, che vede la scomparsa di una donna, il profilarsi di un delitto, unire esistenze che apparentemente nulla hanno in comune, e la commedia si fa dramma, e il dramma si fa noir.

Piccole vite emarginate.

Emily ha tredici anni e già vive un’esistenza di emarginazione, vessata da un crudele bullismo che solo l’inesperienza e l’incapacità di immaginare le conseguenze, tipica dei ragazzini, sa elargire con ignara perfezione. In giovane età bisognerebbe ambire alle vette, avere sogni, ma se la sciatta realtà di provincia e della propria famiglia si impone ogni giorno come un cielo carico di nubi, allora ci si trova spesso in solitudine, a vagare nei boschi come randagi, schivando la vita e affascinandosi alla morte, all’interesse scientifico per un corpo, un cadavere improvvisamente comparso sulla propria strada; e questo orrore diventa un segreto, un appuntamento col delitto che le fa compagnia nelle giornate solitarie e vuote. Emily non ne parla con nessuno, ogni giorno torna nel posto della morte a studiare la decomposizione, ne è disgustata, ma non sa liberarsi da quel segreto che è solo suo, quell’opportunità che può renderla speciale agli occhi di Christopher… E’ disarmante constatare come sia insensata la natura umana, come un desiderio renda ciechi e ci porti lontano da quello che è il meglio per noi: Christopher è uno dei suoi aguzzini…
Ma non accade soltanto ad Emily, prendere strade contrarie al nostro bene e alle nostre aspirazioni è una parte dell’essere umano a volte dominante, l’autodistruzione spesso è l’antidoto per non affrontare quella che paradossalmente è forse la paura più grande, realizzare i nostri sogni… Succede a Susanna, la maestra di Emily, prigioniera di un matrimonio senza amore e gravata dal rimpianto per non aver avuto il coraggio di cogliere la felicità, anni prima, con un uomo che poteva dargliela, un uomo di colore però, l’uomo giusto in un momento storico sbagliato, in un contesto piccolo, sciocco e ignorante.
E succede a Wyatt, un uomo solo e stanco, zimbello dei colleghi di lavoro più giovani che lo chiamano Barile, un uomo disilluso abbarbicato ad un umile lavoro che nemmeno è in grado di svolgere degnamente, dopo tanti anni, e che ora rischia di perdere, vedendosi così, improvvisamente, sulla china del burrone, di un nulla che lo abbrancherà inesorabilmente quando avrà perso anche quell’esile legame con la vita sociale.

Il rammarico di un’esistere senza scelta.

Queste piccole esistenze desolate hanno in comune l’inadeguatezza, il rammarico, o a volte la vera disperazione per non essere state scelte, o per essere rimaste incompiute, irrealizzate. C’è chi non si dà pace per aver preso strade imposte dagli altri, dalle circostanze o dal proprio cuore pavido. Quando la dissoluta sorella di Susanna, Roonnie, sparirà nel nulla, il dramma, l’incertezza e la paura del delitto, scardineranno una quotidianità fatta di rigide convenzioni sociali, portando alla luce la vera essenza di quel piccolo purgatorio di provincia, fatta di vizi, prevaricazioni, ambizioni inconfessate e rimpianti. La Prossima Volta è un sorprendente debutto nella narrativa per una voce nuova della letteratura internazionale: Holly Goddard Jones tesse un intreccio imprevedibile tra esistenze normali e sofferte, vite vere, personaggi talmente umani da affezionare il lettore fino ad immalinconirlo. Commovente e disperata la figura di Barile; l’introspezione della Jones è inesorabile, scava a fondo nella vita e nell’interiorità dei personaggi rendendoci partecipi del loro animo ferito, delle loro paure e di quella strisciante malinconia che da essi filtra in noi, rendendoci empatici e quasi disposti ad assolvere anche l’azione peggiore: il corpo flaccido e appesantito, il cuore malandato, la disperante solitudine e la debilitante insicurezza di Wyatt, la crudele situazione in cui si verrà, suo malgrado, a trovare, tenteranno il lettore fino a renderlo complice nel considerare l’esplosione liberatoria e insensata, come una fatale, se non inevitabile, disgrazia…

Lavoravi per vivere, e vivevi per lavorare. La Price Electric era quella che gli metteva le salsicce nella padella e la benzina nel serbatoio del furgone, ma quella benzina continuava a riportarlo lì, a sgobbare sotto il ronzio delle luci fluorescenti, accanto a uomini di cui non parlava la lingua e a ragazzi che non lo rispettavano. Arrivava lì in preda al desiderio che la giornata fosse già finita. Tornava a casa pensando con terrore alle cinque della mattina dopo, quando il suo corpo, che lui lo volesse o no, si sarebbe svegliato di soprassalto. Eppure, in quel momento, mentre immaginava di guardare la fabbrica per l’ultima volta, di non entrare mai più da quella porta per timbrare il cartellino, si sentì sperduto.

La scrittura ricca e scorrevole, e una trama avvincente e sapientemente introspettiva, ne fanno un libro imperdibile; consigliatissimo per l’estate.

Luca

 

 

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paginerecensioni-piccole-vite-di-provincia-con-delitto-copertinaLa prossima volta
Holly Goddard Jones
Editore: Fazi
Anno 2015
Pagine 480|brossura
17,50€
ISBN9788864119373

 

 

La trama.

In una giornata come tante del 1993, tra i banchi della middle school di Roma, Kentucky, Emily, tredicenne emarginata, vive un crudele amore adolescenziale per Christopher che la ragazzina sogna di portare con sé nei suoi solitari vagabondaggi tra i boschi e i cantieri abbandonati vicino casa, nella squallida periferia della cittadina. Il ritrovamento di un cadavere in quei luoghi disabitati diventa per lei un segreto da custodire, un appuntamento immancabile con un muto compagno, il delitto. In quelle stesse ore, un’insegnante inizia le ricerche della sorella dissoluta, mentre uno schivo operaio sovrappeso si lascia trascinare dai colleghi più giovani in un’uscita che porterà a sviluppi inaspettati. L’inchiesta prenderà piede coinvolgendo tutti gli abitanti, alla ricerca non solo di una donna scomparsa, ma anche dell’autenticità delle loro stesse vite, tra desideri, ambizioni, sofferenze e segreti inconfessabili. Il delitto irrompe nella quotidianità di tutti i cittadini, mettendo in luce le rigide convenzioni sociali e i crudeli giochi di potere che regolano le esistenze nella vita della provincia americana.

 

L’autrice.

Nata nel Kentucky, Holly Goddard Jones ha esordito con l’antologia The Best American Mistery Stories, con autori come la Strout, Connelly, Alice Munro e Joyce Carol Oates. Prima di La Prossima Volta, il suo primo romanzo, Fazi ha pubblicato nel 2011 la sua acclamata raccolta di racconti Questa America. Insegna all’università del North Carolina.