Spillover; i virus sono gli anticorpi del mondo?

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Spillover; i Virus Sono gli Anticorpi del Mondo? – Spillover – di David Quammen

 

E’ possibile che un virus secolare, vissuto da tempo immemore in una razza di pipistrelli australiani, improvvisamente cominci a sterminare i cavalli delle fattorie di quel meraviglioso paese? E come mai anche qualche sfortunato allevatore e qualche veterinario ne vengono infettati pur non essendo l’uomo sensibile a tale virus? Forse perché l’animale ha fatto da amplificatore, predisponendo il virus allo spillover, ovvero adattandolo, rendendolo capace di fare il salto dall’animale all’uomo? Ebbene sì, si intende questo con il termine spillover, il passaggio di un essere vivente semplice e perfettamente capace di adattarsi, il virus, da una specie all’altra; si parla di zoonosi quando il virus è trasmesso all’uomo da un animale, e noi esseri umani, così abituati da sempre a considerarci la creatura dominante del pianeta, ci scopriamo deboli e indifesi, pronti a soccombere, nonostante le nostre sensazionali conoscenze scientifiche, a questi invisibili esseri viventi che forse un po’ troppo precipitosamente amiamo definire nemico… Ma se per un attimo assumessimo il punto di vista del creato, di quella natura appunto, di cui dovremmo sentirci parte e non dominatori, qualche dubbio potrebbe venirci su chi sia il nemico di chi; ma ci torneremo più avanti sulla questione.

Pandemie e virus, questi sconosciuti.

La pandemia che ha colpito il mondo in questi mesi ha sorpreso e sconvolto, ha scatenato superstizioni, fobie, ha messo in moto vecchi ingranaggi distopici in cui l’uomo si trova ciclicamente invischiato; eppure di esperienza ne abbiamo fatta: il vaiolo ha sterminato i nativi americani, la peste nera ha spopolato l’Europa, la Spagnola ha toccato vette impressionanti di decessi, oltre cinquanta milioni… Ma perché allora sembriamo sempre non sapere cosa diavolo stia accadendo, come se qualcosa di terribile ci stia investendo inaspettatamente, per quanto i coronavirus, come l’attuale covid 19, non siano affato una novità? La conoscenza e le conquiste scientifiche non hanno valore se non vengono condivise, l’importanza della storia è sempre più disconosciuta a scuola, pur essendo l’unico vero antidoto all’errore e alla sua reiterazione. La salvezza dalla catastrofe non passa soltanto dal progredire verso nuovi vaccini e cure, ma soprattutto dall’imparare dal passato, riuscendo ad identificare le criticità che spesso hanno a che fare con i nostri comportamenti scellerati. Quali, per esempio, parlando di virus? Semplice: i virus esistono da sempre, vivono in animali e piante, in simbiosi, come qualunque creatura si adattano, uccidono qualche ospite debole e si spostano in un altro, senza causare catastrofi, finché il loro ambiente è preservato, finché non arriva l’uomo che glielo toglie cancellando una foresta, insediandosi dove vivevano animali ormai scomparsi, coltivando ogni appezzamento disponibile, causando il surriscaldamento che scioglie i ghiacciai, casa di infinite forme di vita anche invisibili, e via dicendo… Siamo noi umani a togliere alle altre creature il loro ambiente, anche ai virus, siamo noi che ci approssimiamo a loro, che ci candidiamo ad essere i più numerosi, appetitosi, e comodi ospiti in cui vivere e fare danni.

Alla scoperta dei virus che, pur infinitamente piccoli, da millenni condizionano in modo determinante la vita sul pianeta.

David Quammen, nel 2012 scrisse Spillover, un libro avvincente e di straordinaria importanza, un pozzo di informazioni su queste temute forme di vita che sono i virus. Scritto col piglio del giornalista investigativo, Quammen racconta delle interviste ai sopravvissuti, i casi umani e scientifici, narra l’avvincente storia dei suoi viaggi in giro per il mondo, mirati a ricostruire l’evoluzione delle pandemie. Dal Virus Hendra, killer dei cavalli australiani, al letale Ebola africano; da Sars, che dai mercati cinesi di animali vivi è stato il primo virus a girare il mondo in aereo, all’aviaria negli uccelli; dal virus Nipha in Malesia e poi in Bangladesh, alle costose e altisonanti, quanto fallimentari, campagne dell’OMS per debellare definitivamente la malaria… Per arrivare, infine, all’incredibile viaggio dalla trama cinematografica del virus SIV delle scimmie, che da uno scimpanzé congolese dei primi del novecento, avrebbe poi innescato lo spillover più tragicamente celebre di sempre, sancendo la nascita e la diffusione a livello globale dell’HIV.

Ripensare il ruolo prevaricante dell’uomo nel mondo; diventarne una parte paritetica ci può salvare.

Cosa ci resta di questa lettura, oltre che una conoscenza dell’argomento ben più solida rispetto a quella elargita dal sensazionalismo spesso superficiale dei media, lo capiamo da una piccola storia personale che l’autore decide di riportare a conclusione di questo avventuroso, e per certi versi drammatico, viaggio: la storia riguarda un’invasione di bruchi che per mesi, nel 1993, si cibarono degli alberi della cittadina del Montana dove l’autore viveva. Qualsiasi tentativo di fermare il terrificante banchetto fallì miseramente, le piccole larve moleste si riprodussero incontrollatamente, finché improvvisamente si sciolsero come neve al sole… E attenzione, non tornarono l’anno dopo, né quello dopo ancora, perché il virus che le sterminò si prese la briga di rimanere paziente anche sulle foglie di cui i bruchi moribondi non solo si cibavano, ma su cui deponevano anche le uova, le loro future generazioni… Questa è l’estinzione. Quello che è avvenuto ai bruchi è quello che gli studiosi chiamano “esplosione”, una proliferazione incontrollata e velocissima di una specie che arriva a squilibrare pericolosamente l’ecosistema, mettendolo in pericolo. Quando questo avviene, la storia e la scienza ci insegnano che ciò che subentra successivamente è quasi sempre l’estinzione, non una limitazione ma proprio la cancellazione di una specie, la guarigione da una malattia, perché più è numerosa una popolazione e più veloce e globale è il contagio.
Questa storia lascia a tutti la possibilità di meditare quando si definiscono i virus nemici; si potrebbe pensare ai virus come agli anticorpi della natura, che se ne stanno buoni finché qualcuno non si prende troppo spazio, e dato che nella statistica delle cosiddette “esplosioni”, l’essere umano occupa indubbiamente la prima posizione, è evidente che la nostra visione di quello che è il nostro posto nel mondo dovrebbe almeno essere ripensata, se non proprio stravolta. Noi esseri umani non siamo né privilegiati né i dominatori del creato, siamo solo una razza fragile e relativamente giovane che fa parte di un tutto, e come tale dovrebbe preservare la sua casa e non distruggerla, coesistendo con chi vi abita senza pretendere di dominarlo. Ripensare alle risorse energetiche, all’ecologia, al benessere del pianeta, ponendo l’ecosostenibilità come priorità al posto del profitto, non può più essere considerato un atto magnanimo ed altruistico perché il tempo è quasi scaduto, ormai ne va della nostra sopravvivenza.

Lettura avvincente e di notevole utilità, Spillover ha previsto con quasi un decennio di anticipo l’attuale pandemia, e ha lanciato l’allarme circa la deriva inesorabile delle umane nefandezze.

Luca

 

 

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paginerecensioni-spillover-virus-copertinaSpillover
David Quammen
Editore: Adelphi
Anno:2017|pag 608
Brossura
€13,30
EAN:9788845932045

 

 

La trama.

Non vengono da un altro pianeta e non nascono dal nulla. I responsabili della prossima pandemia sono già tra noi, sono virus che oggi colpiscono gli animali ma che potrebbero da un momento all’altro fare un salto di specie, uno spillover in gergo tecnico, e colpire anche gli esseri umani . Il libro è unico nel suo genere: un po’ saggio sulla storia della medicina e un po’ reportage, è stato scritto in sei anni di lavoro durante i quali Quammen ha seguito gli scienziati al lavoro nelle foreste congolesi, nelle fattorie australiane e nei mercati delle affollate città cinesi. L’autore ha intervistato testimoni, medici e sopravvissuti, ha investigato e raccontato con stile quasi da poliziesco la corsa alla comprensione dei meccanismi delle malattie. E tra le pagine più avventurose, che tengono il lettore con il fiato sospeso come quelle di un romanzo noir, è riuscito a cogliere la preoccupante peculiarità di queste malattie.

 

L’autore.

David Quammen è un divulgatore scientifico, scrittore e giornalista del National Geographic. Ha studiato letteratura a Oxford; oggi vive in Montana, ma viaggia molto per conto del National Geographic. Ha lavorato anche per altre riviste e giornali, tra cui Harper’s, Rolling Stone e il New York Times.