Lo strano caso dei bambini selvaggi

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Lo Strano Caso dei Bambini Selvaggi – Repubblica Luminosa – di Andres Barba.

 

Romanziere, poeta e saggista, Andres Barba è indubbiamente uno dei più importanti, giovani scrittori spagnoli, e con Repubblica Luminosa ha confermato le aspettative sul suo talento vincendo il Premio Herralde 2017. Cosa colpisce di quest’opera? Un po’ tutto in realtà, la storia è così originale da apparire strana più che insolita, raccontata in prima persona dal protagonista, esso stesso parte attiva della vicenda di cronaca locale di una piccola cittadina tropicale; ma colpisce anche lo stile, la prosa che da memoir si fa saggio antropologico e sociologico, per finire in meditazione filosofica sulla responsabilità genitoriale e, più universalmente, su quella sociale.

Bambini dalla selva.

Vent’anni dopo i fatti anomali e tragici che portarono l’attenzione nazionale sulla piccola cittadina di San Cristobal, un testimone attivo degli avvenimenti li rievoca non potendo estrapolarli dalla propria vicenda personale di funzionario dell’amministrazione locale, e di genitore soprattutto. Stretta tra la foresta e il fiume, la piccola comunità è sorpresa dalla comparsa improvvisa di una trentina di bambini e ragazzini di strada; se all’inizio l’elemosina può apparire ai più un atteggiamento prevedibile e come tale capace di limare le diffidenze di una comunità sonnolenta e abitudinaria, le aggressioni e i furti che successivamente si verificano sempre più spesso ai danni di donne e anziani, cominciano ad insinuare il timore e soprattutto un’ansia e uno smarrimento che cresceranno di pari passo con l’impotente incompetenza delle autorità locali, capaci solo di rimandare, sperando che il problema si risolva da solo come magicamente si era presentato… Fino all’inesorabile tragedia finale.

Minori fuori dalle regole, fondamenta fragili di qualunque comunità.

L’idea di un evento straordinario, ovvero l’accadere di qualcosa a cui non si è abituati, è il mezzo che Barba utilizza per mettere alla prova l’uomo in quanto individuo fatto di convinzioni e bisognoso di certezze, e sondare le sue reazioni anche in quanto essere sociale, componente dunque di una comunità nei confronti della quale può vantare diritti, ma anche dei doveri che si identificano nel cosiddetto senso civico. L’autore getta una bomba a tempo che deflagra inesorabilmente, dimostrando quanto difficile possa essere trovare una sintesi tra senso della giustizia e dell’aiuto, e tra accudimento e censura: il fatto che il problema, e poi pericolo, derivi da soggetti minori, addirittura bambini, disorienta necessariamente coloro che debbono porvi rimedio, ancora di più in quanto genitori, in difficoltà nell’applicare un trattamento così diverso da quello amorevole elargito ai propri figli. Ed è qui che Repubblica Luminosa si fa saggio sociologico, perché quando in una comunità si mescolano i ruoli, ogni azione, per quanto necessaria, viene percepita come illegittima e di conseguenza genera sgomento e un’inevitabile senso di colpa.

L’uomo come parte di una struttura sociale che lo identifica.

Oltre all’evidente tema del timore del diverso e del non conosciuto, la conclusione inevitabile di questo originalissimo libro ci mette di fronte alla consapevolezza che le nostre certezze e la percezione di noi derivano dall’essere parte di una struttura sociale che ci identifica, al di fuori della quale saremmo materia sconosciuta perfino a noi stessi; saremmo larve, e poi farfalle ancora nel bozzolo, piccoli selvaggi in cerca di una strada, proprio come quei bambini di San Cristobal, capaci di inventarsi una lingua tutta loro, capaci di giocare come di uccidere perché ancora in viaggio verso la costruzione di quella struttura sociale che darà loro dei limiti e dei ruoli; ma nel frattempo sopravvivere, solo quello:

Adesso la cagna stava meglio, resisteva ansimando con energia e mi fissava nel buio con un’insistenza che sarebbe stata insopportabile in un essere umano. Tutto fa resistenza alla morte, dalla larva fino alla sequoia, dal Rio Ere alla termite. Non morirò, non morirò, non morirò, sembra l’unico vero grido di questo pianeta, l’unica forza irriducibile.

Luca

 

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paginerecensioni-bambini-selvaggi-copertinaRepubblica luminosa
Andres Barba
Editore: La nave di Teseo
Anno 2018|pag.172
€18,00
EAN9788893445849

 

 

La trama.

La piccola cittadina tropicale di San Cristobal, incastonata tra la foresta e il fiume, è sconvolta dall’improvvisa comparsa di trentadue bambini. Nessuno sa da dove vengano, parlano una lingua incomprensibile, sono affamati e violenti. Gli abitanti della città, che avevano appena trovato una stabilità economica, sono terrorizzati. Dopo che due adulti vengono accoltellati in un supermercato, nessuno a San Cristobal ha il coraggio di guardare questi bambini negli occhi, per paura di diventare la loro prossima preda. C’è chi cerca spiegazioni, chi vuole salvarli e chi invece si schiera decisamente contro di loro. Ma chi sono questi bambini? Da dove vengono e cosa vogliono? Vent’anni dopo, un testimone di quei terribili fatti racconta la storia dell’anno e mezzo in cui la città invasa dai bambini è stata costretta a ripensare la sua idea di ordine, violenza, civiltà. Un romanzo serrato che ci obbliga a mettere in discussione tutte le nostre certezze, feroce come Cuore di tenebra di Conrad e magico come il mondo di Garcia Marquez. Un caso editoriale internazionale, che ha reso ancora più luminosi l’audacia narrativa e il talento di Andres Barba.

 

L’autore.

Andres Barba (1975) è uno scrittore spagnolo, originario di Madrid. Nel 2001 è stato finalista al Premio Herralde con La Sorella di Katia (Instar, 2005), da cui è stato tratto un film. Ha pubblicato romanzi, racconti, saggi e poesie, ricevendo importanti premi spagnoli, come il Premio Torrente Ballester e il Premio Anagrama de Ensayo. Ha tradotto autori come Herman Melville, Henry James, Joseph Conrad e Thomas De Quincey. Repubblica Luminosa (La Nave di Teseo, 2018) ha vinto il Premio Herralde 2017 ed è stato pubblicato in 18 paesi. Tra i suoi altri titoli pubblicati in Italia rircordiamo Piccole Mani (Atmosphere Libri, 2011), Agosto, Ottobre (Mondadori, 2012) e Ha Smesso di Piovere (Einaudi, 2015).