Il triangolo amoroso: quando amare o smettere di farlo è comunque una colpa

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Il Triangolo Amoroso: Quando Amare o Smettere di Farlo è Comunque una Colpa – Un Matrimonio Americano – di Tayari Jones.

Con Un Matrimonio Americano, Tayari Jones ci offre uno spaccato incredibilmente vivido di quell’America multirazziale in cui ci si può ancora oggi sentire cittadini di serie b, in cui un afroamericano che gira per le strade con un’auto elegante rischia di essere continuamente fermato dalla polizia per il semplice fatto che ricchezza e colore della pelle sono ancora riconducibili, nella mente della gente, ad una visione distorta di onestà lavorativa e di delinquenza. Nonostante le battaglie per i diritti civile e i martiri che hanno fatto la storia della lotta alla segregazione, la diffidenza e l’ostilità nei confronti del diverso e delle minoranze etniche sono realtà con cui fare i conti tutti i giorni, realtà a volte tanto amare da poter rubare una vita intera, accusando e incarcerando una persona innocente per un crimine commesso da qualcun altro, sulla base di sensazioni, convinzioni infondate e indizi così labili che incredibilmente, caricati sulle spalle di un “fratello”, divengono inspiegabilmente prove inconfutabili. E allora il cuore di chi rimane e attende, soccombe al bisogno, o semplicemente si risveglia, ritrovandosi invischiato in un triangolo amoroso foriero di dolore e sensi di colpa.

Storia di un matrimonio mancato.

Roy e Celestial sono marito e moglie da circa un anno, sono neri di Atlanta e sono belli, non solo esteticamente, ma nel guardarli stanno bene insieme, si indovina l’ambizione e la quieta certezza che il futuro per loro sarà ancora migliore del presente. Lei è un’artista, crea bambole con le quali in futuro riempirà i locali di un prestigioso negozio e le pagine delle riviste più patinate; lui è bello e forte, deve tenere a bada la facilità con cui spezza i cuori delle ragazze, perché Celestial è quella giusta per lui, perfetta per riempire coi suoi canti una casa nuova che il suo lavoro gli consentirà di comprare di lì a non molto. Ma a volte il destino ha progetti diversi da quelli che ci siamo costruiti nella nostra intimità, crogiuolo di speranze e desideri che lo scorrere dei giorni purtroppo non conosce, oppure semplicemente ignora; così, una notte in albergo, che doveva essere il romantico trampolino verso il loro futuro immaginato, diviene invece il baratro in cui il loro matrimonio si disgrega: accusato di una violenza che umanamente non gli appartiene, Roy lascerà la sua vita per scontare un’ingiusta detenzione, e l’amore, le promesse di ricongiungimento, l’attesa, sortiranno effetti ben diversi nei due coniugi. Il prigioniero rimarrà aggrappato al pensiero dell’amata quale salvagente per non affondare nella disperazione, mentre Celestial si lascerà assorbire dal successo della sua arte, continuando a pensarlo, a scrivergli, a volergli bene in un modo sempre più ideale, mentre l’amico di una vita, Andre, il suo affetto, la sua vicinanza concreta, il suo amore da sempre tenuto segreto, lentamente faranno breccia nel cuore indurito della donna, un muscolo disincantato ma che pompa ancora, che desidera ancora…

Discriminazione e pregiudizio nella mentalità come nelle istituzioni.

Più che di un matrimonio, meglio sarebbe parlare di quello che poteva essere un matrimonio, un legame e un’istituzione che vede due persone fondere le loro vite in una comunione, due soggetti che divengono uno. Poteva essere perché il pregiudizio, la calunnia, il disprezzo per chi poco viene considerato, distrugge facilmente anche le speranze e i legami più solidi; la Jones disegna con maestria un sottile intreccio emotivo ed affettivo fra tre persone di cui l’ingiustizia mescola i ruoli e cancella l’identità, rendendo labile, e poi mutando, i sentimenti che le legano. In un mondo ideale le istituzioni dovrebbero garantire la giustizia e rendere migliore la vita dei cittadini, come cita la costituzione degli Stati Uniti d’America, ovvero che il fine di ogni persona è la felicità; niente meno… Purtroppo le istituzioni sono fatte di uomini, con le loro debolezze, i loro rancori e spesso, con quel freddo distacco e pregiudizio che ci fa sentire soli e abbandonati.

Il triangolo amoroso: quando amare, o smettere di farlo, è comunque una colpevole crudeltà.

Attendere per anni la persona a cui hai giurato fedeltà e amore, mettendo in pausa il tuo bisogno di vicinanza, di condivisione del tempo e dell’affetto, mettendo in pausa, dunque, la tua stessa vita… O cedere al bisogno di una nuova vicinanza grazie alla quale la tua esistenza è tornata a marciare gioiosa? E’ solo mancanza d’amore e sopravvivenza, o solo un amare diverso, che la vita ci impone ma non per questo meno autentico? E si può amare ed essere felici facendo un torto e donando dolore a chi abbiamo amato e a cui ancora vogliamo bene? Un Matrimonio Americano è un libro magnificamente scritto che ho molto amato; partendo da un fatto violento, un’ingiustizia tragica, l’autrice riesce a estrarre il succo di tre persone, dipingendo come su una tela l’intimo intreccio delle loro anime: paure, desideri, affetti e mancanze, ma anche il rancore, la rabbia, così come il senso dell’onore, il senso di colpa, la rinuncia… La prosa intima ma rigorosa crea la magia di rendere sobrio un intreccio emotivo complesso, filtrandolo dal torbido e rendendo pienamente vivi e reali i personaggi e i loro sentimenti, avvicinandoceli a tal punto che faticheremo a non comprenderli, a non tifare per ognuno di loro, arrivando dunque alla conclusione che nelle dispute del cuore e della mente spesso non ci sono vincitori e vinti, colpevoli e giusti, ma solo persone che la vita ha costretto a strade impreviste: uomini e donne che con una dignità intatta vogliono solo amare ed essere amati, consapevoli che la gioia non è esente dal dolore, ma anche che il dolore non è mai fine a se stesso, vi è sempre una bellezza collaterale (cit. Collateral Beauty), basta saper aspettare, e saperla riconoscere; solo dopo la sofferenza lo capiamo, che la vita non è finita:

Ma in genere ho una buona vita, solo che è buona in maniera diversa da come l’avevo immaginata. Certi giorni divento irrequieto e comincio a parlare a Davina di traslocare e ricominciare… Lei mi asseconda, ma quando ho finito sorride perché sappiamo entrambi che non andrò da nessuna parte. E quando lei mi sorride, non riesco a fare a meno di sorriderle anch’io. Questa è casa. Qui è dove mi trovo.

Duro e delicato, commovente ma mai sdolcinato, Un Matrimonio Americano è un libro profondamente intimo e al tempo stesso spietatamente concreto. Imperdibile.

Luca

 

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paginerecensioni-triangolo-matrimonio-americano-copertinaUn matrimonio americano
Tayari Jones
Editore: Neri Pozza
Anno 2018|pagine 364
18,00€|brossura
EAN9788854518025

 

 

La trama.

Celestial e Roy sono l’incarnazione del sogno americano: lui, pur provenendo da una famiglia della classe operaia è riuscito a frequentare il college e ritagliarsi un posto nella società come dirigente, lei è un’artista emergente. Sposati da appena un anno, hanno una bella casa ad Atlanta e stanno cercando di avere un figlio. Durante una visita ai genitori di Roy, la giovane coppia pernotta in un hotel. Dopo un litigio di poco conto, Roy esce dalla stanza per prendere del ghiaccio. Nella hall dell’albergo incontra una donna che gli chiede una mano per risolvere un problema con il condizionatore della propria stanza. Dopo aver aiutato la donna, Roy torna da Celestial, si riappacificano e si addormentano. All’alba vengono svegliati dalla polizia che butta giù la porta della stanza e arresta Roy con l’accusa di stupro. Ad additarlo come il proprio aggressore è la donna a cui ha prestato aiuto la sera precedente. La donna è bianca, Roy e Celestial sono afroamericani. Roy viene condannato a dodici anni per un crimine che non ha commesso, solo e unicamente in virtù del colore della sua pelle e del pregiudizio che ne consegue. Benché fieramente indipendente, Celestial si ritrova all’improvviso sola, povera e disarmata, trovando conforto in Andre, un amico d’infanzia da sempre innamorato di lei. Dopo cinque anni di carcere, la condanna di Roy viene commutata e lui si ritrova libero, pronto a tornare ad Atlanta e a riprendere in mano la propria vita, inconsapevole dei cambiamenti avvenuti negli anni della sua detenzione.

L’autrice.

Tayari Jones è docente di scrittura creativa presso l’Emory University e collabora con diverse testate giornalistiche tra cui il New York Times. Vincitrice di numerosi premi letterari, tra i suoi libri, oltre ad Un Matrimonio Americano, ricordiamo Silver Sparrow, The Untelling e Leaving Atlanta.