Sopravvivere; meraviglia ed orrore nelle acque del Nord

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Sopravvivere; Meraviglia ed Orrore Nelle Acque del Nord – Le Acque del Nord – di Ian McGuire.

 

Con Le Acque del Nord, Ian McGuire firma una storia d’altri tempi, alla Melville per intenderci, una narrazione che spazia dal romanzo storico all’avventura, passando dai più classici paesaggi interiori della condizione umana: sopravvivere, la speranza smorzata dal disincanto, la sete di giustizia avvilita dall’orrore, dal brutale lato oscuro che ad un certo punto prevale nel cuore di uomini ormai dimentichi della propria umanità.

Acque gelide come il gelo dell’anima.

Sumner è un ex medico dell’esercito inglese, che dopo aver combattuto in India è caduto in disgrazia perdendo tutto, lavoro e onore, ma soprattutto se stesso. Siamo nel 1859 e in cerca di una nuova via e forse di un senso, si imbarca sulla Volunteer, una baleniera, come medico di bordo per un viaggio tra Canada e Groenlandia, un’esperienza che, ben lungi dal fargli ritrovare l’armonica bellezza della vita, lo sprofonderà, suo malgrado, nell’inganno, nella brutalità e nella violenza più efferata, nel cuore nero dell’essere umano che così bene aveva sondato Conrad, un’oscurità che raggiungerà l’apoteosi nel ramponiere Henry Drax, traghettando il nostro medico alla disincantata consapevolezza che il vero senso, il vero lavoro dell’uomo è sopravvivere, con i denti e le unghie, al di là di ogni logica o illusione, al di là dei grandi obiettivi, e spesso a scapito della stima di sé.

Non si è unito a loro, in realtà, non è un eschimese più di quanto non sia un cristiano o un irlandese o un medico. Non è un bel niente, e questo è un privilegio e una gioia cui è poco incline a rinunciare.

La natura incantevole ed inclemente, riflesso dell’anima capace di orrore e meraviglia.

I paesaggi incantati che l’autore descrive, trasportano il lettore tra i ghiacciai del nord del mondo, raccontandogli di cetacei in estinzione, di infuocati tramonti sulle acque dell’oceano, una bellezza incantevole ma fredda e dura, inaccessibile, insensibile ai bisogni dell’uomo che non ne è il protagonista, ne è una parte fragile e precaria: dunque la natura inclemente va rispettata e temuta, è il riflesso di quanto l’essere umano si porta dentro, croce e delizia, meraviglia ed orrore. Come conciliare due opposti? Forse col disincanto e l’accettazione, sopravvivere non è un compromesso, è “il” compromesso.

Sopravviere come unico senso e certezza del vivere.

Capace di mantenere una brillantezza narrativa straordinaria, anche grazie ad un intreccio talmente corposo da incollare il lettore alla pagina, Le Acque del Nord è un thriller intimista e disperato, che alla fine di tutto pone l’accento su di un unico senso, universale e privo di fronzoli filosofici, quello della sopravvivenza, di una resilienza che va oltre le motivazioni e i sentimenti, un puro istinto primordiale che non guarda in faccia la stanchezza o la disillusione bensì si nutre di carne e sangue, e se necessario di brutale prevaricazione. Candidato al Man Booker Prize, Le Acque del Nord ha conquistato le testate della stampa internazionale, gli autori più prestigiosi e le emittenti televisive come la Bbc che ne farà una serie. Con questo libro imperdibile, ed una prosa intima ma sostenuta e brillante, Ian McGuire consente a coloro che ne hanno una scarsa frequentazione, di avvicinarsi ai classici e ai loro temi universali e più che mai attuali.

Luca

 

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paginerecensioni-sopravvivere-acque-nord-copertinaLe acque del nord
Ian McGuire
Editore: Einaudi
Anno: 2018|pag.278
€19,50
EAN9788806235796

 

 

La trama.

1859, Patrick Sumner è un giovane medico che ha servito nell’esercito inglese durante l’assedio di Delhi. Ma nel suo passato militare c’è un evento oscuro che l’ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. Rimasto senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una nave baleniera, la Volunteer. Nel nord della baia di Baffin, tra il Canada e la Groenlandia, c’è una una zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le balene, nota come North Water: è qui che è indirizzata la Volunteer, ed è qui che il suo equipaggio scoprirà cos’è l’inferno. Del resto sembra già una nave di dannati: a bordo della baleniera, Sumner si ritrova di fronte un’umanità perduta e violenta. Ma soprattutto si ritrova di fronte un uomo brutale, che sembra essere l’incarnazione stessa del male: Henry Drax, il ramponiere. Quando sulla nave viene ucciso un giovanissimo mozzo, primo di una serie di brutali omicidi, Sumner è costretto a guardare in faccia il suo passato e a sfidare nuovamente l’orrore. Candidato al Man Booker Prize. Inserito in ogni lista dei migliori libri dell’anno dal New York Times al Wall Street Journal, passando per il Guardian e il New Statesman. Bestseller sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra. Amato da Colm Tóibín, Hilary Mantel e Martin Amis. La Bbc ne farà una serie televisiva. Insomma, McGuire ha convinto tutti, pubblico e critica, e non c’è da stupirsi. Perché in queste pagine c’è tutto quello che qualunque lettore vorrebbe trovare: avventura, emozione, suspense. Le acque del Nord è un thriller, un romanzo storico e di viaggio, un grande racconto che tiene incollati fino all’ultima pagina. Ma soprattutto è la prova di scrittura magistrale di un autore che ha trovato la sua personalissima voce letteraria guardando a Melville, Dickens, Conrad e McCarthy.

 

L’autore.

Ian McGuire è nato nei dintorni di Hull e ha studiato all’Università di Manchester, dove nel 2007 è stato co-fondatore del Centre for New Writing. I suoi racconti sono stati pubblicati, tra gli altri, dalla Paris Review e dalla Chicago Review. Dal suo romanzo Le Acque del Nord (Einaudi 2018) la Bbc sta producendo una serie televisiva diretta da Andrew Haigh.