Barbablù: le carezze che non ho mai ricevuto

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Barbablù: le Carezze Che Non Ho Mai Ricevuto – Gocce di Veleno – di Valeria Benatti.

Con Gocce di Veleno Valeria Benatti vince il Premio Selezione Bancarella e a ragione, vista l’importanza e la delicatezza dei temi trattati e l’intensità con cui li esprime, utilizzando la forma privilegiata del romanzo per coinvolgere il lettore e sensibilizzarlo su ciò che spesso non si dice e non si affronta, ma sempre, purtroppo, si subisce: la violenza fisica e psicologia sulle donne, sui minori e in genere su tutti i soggetti deboli o fragili che proprio per la loro condizione dovrebbero essere protetti e tutelati, è un crimine spesso silenzioso e sotterraneo, celato dall’omertà del Barbablù che lo compie, ma ancor più frequentemente, da chi lo subisce, perché le conseguenze sono così profonde e destabilizzanti che la sola idea di ammetterne l’esistenza è di per sé un’impresa immane e terrorizzante, figuriamoci affrontarle…

Ti amerò fino ad ammazzarti.

Claudia è una donna bella e affascinante, di cultura e con frequentazioni di livello; legge libri e lo fa per lavoro, e questo la fa sentire fortunata; come darle torto… La sua avvenenza le consente di avere gli uomini che desidera, la sua vita sessuale, di conseguenza, è piena, pienissima anzi; ma anche appagante? Perché i suoi incontri frettolosi la lasciano smarrita e sola? Perché da quegli amplessi non nasce mai nulla se non un vuoto che la fa sentire sporca e disgustosa? Quando conosce un uomo più grande, affascinante e appassionato, si lascia conquistare nel vero senso della parola, una conquista violenta e senza prigionieri, lascia che la di lui brama sessuale, la sua gelosia violenta, i suoi continui tradimenti, la sua prevaricazione psicologica, la annullino, rendendola un altrui possedimento, facendola sentire fragile e spaventata, abietta… Lei spera che il suo Barbablù, come lo ha soprannominato, finalmente cambi, che le dimostri quell’affetto rispettoso che l’amore dovrebbe comportare, ma la situazione non fa che peggiorare perché lui, malato di una gelosia insensata, minaccia di ucciderla. E’ la paura che la spinge a chiedere aiuto ad una Onlus, “Cerchi d’Acqua” e a cercare di salvarsi, e lo stupore è grande quando scopre che il suo dramma è il dramma di tante, di tantissime. Inizia così, per Claudia, un viaggio doloroso verso la scoperta di ferite lontane, seppellite nelle pieghe del tempo, ferite brutali che l’innocenza dell’infanzia non ha cancellato ma rimosso e offuscato, costruendoci intorno una persona adulta irrisolta, incapace di amare e lasciarsi amare, un grumo di dolore alimentato dal sottile veleno dei sensi di colpa. Ma accanto all’orrore scoprirà anche di non essere sola, perché oltre alle amicizie importanti potrà contare su persone esperte che capiscono il suo dramma e sanno come alleviarlo, e magari, addirittura curarlo.

Esco da casa di Barbablù sempre malandata, le ossa rotte, i pensieri storti. Me ne torno nel mio appartamento, mi infilo nella doccia e lavo via lo sperma, gli insulti, il sudore. Poi passo lentamente la crema sul corpo indolenzito, per darmi quelle carezze che non ho ricevuto. L’amore mi fa male. Mi ha sempre fatto male. Mai trovato un uomo che mi desse qualcosa di buono. Tutti che prendono, prendono, e se ne vanno sazi, senza neanche dire grazie.

Il tradimento di chi dovrebbe amare e proteggere, alla base di un’affettività immatura, interrotta.

Il dramma di Claudia è il dramma di tante donne che nel bisogno di sentirsi amate e volute arrivano a cedere completamente le armi, ad arrendersi a un partner che spesso non solo non è quello giusto, ma addirittura è il nemico in persona, è colui che le umilia, le maltratta e a volte le uccide. Ciò che all’occhio inesperto appare più incomprensibile è il fatto che non c’è categoria sociale o culturale che tenga, la donna colta e matura è spesso vittima di se stessa come lo è la donna umile e senza istruzione; la povertà come la ricchezza non sono gli ingredienti principe per fare di una donna una vittima di maltrattamenti fisici e psicologici, ma l’affettività assolutamente sì… Un corretto sviluppo dell’affettività è essenziale per la maturazione di ogni individuo e riuscire ad elaborare i traumi innominabili che ne hanno ostacolato, o a volte addirittura interrotto, il processo, è spesso la chiave per imparare a volersi bene, per farsi coccolare da un’autostima consapevole e per avere un approccio sereno ed equilibrato alla sessualità, fatto di un dare e avere paritetico e generoso. Ho usato l’espressione “vittime di se stesse” non certo per svilire le colpe dei vari Barbablù, spesso uomini pure bloccati nella loro maturazione affettiva da perdite o traumi infantili dovuti a genitori distratti o addirittura colpevoli di aver loro sottratto l’infanzia; “vittime di se stesse”, dunque, per sottolineare come spesso un trauma infantile, una perdita o un abuso, una tragedia insomma di cui la vittima non ha gli strumenti per sentirsi incolpevole, conduce a un’inconsapevole inaccettazione di sé, a un odio quasi viscerale nei propri confronti che porta a svilirsi, a punirsi psicologicamente nel dolore sentimentale, e fisicamente in quello sessuale, bisognosi e calamitati dall’unica arma che può causare entrambe le sofferenze, l’orco, Barbablù, colui che ignaro o consapevole diverrà schiaffo, abuso, proiettile o coltello, aguzzino e carnefice insomma.

Non siamo soli; chiedere aiuto, il primo passo verso la salvezza.

Gocce di Veleno è un romanzo tremendamente attuale, ben scritto e a tratti commovente, duro ma positivo, perché all’orrore oppone risposte, all’inevitabile concede speranza, e rischiara il buio dell’incomprensibile con la luce della conoscenza: conoscere a volte salva la vita, e non solo quella fisica ma anche quella del cuore e dell’anima, senza le quali quella del corpo ha ben poco senso. I motivi che portano ad avere bisogno di chi non ci ama e ci maltratta hanno spesso le loro radici nel nostro passato, in quei nodi irrisolti che sovente hanno a che fare con mancanze o addirittura crimini perpetrati e negati da genitori inadeguati, nodi che hanno strozzato e arrestato il nostro cammino. Ogni vittima deve sapere che possiede in sé gli strumenti per rimettere in moto quel cammino, per opporsi alla prevaricazione e alla violenza; ogni donna può trovare la salvezza da quei legami deleteri e a volte mortali che troppo spesso crede di meritare, e sapere di potere è il primo, fondamentale passo di un cammino difficile e doloroso ma che se intrapreso con coraggio e convinzione darà sicuramente i suoi inestimabili frutti. Ci sono associazioni fatte di persone, psicologi o anche solo volontari capaci di ascoltare e donare la propria esperienza personale; è così che si forma il coraggio e si coltiva la speranza, sapere di non essere soli nel cammino verso la coscienza di sé, un cammino di riparazione e ricostruzione verso la difficile meta dell’accettarsi e del volersi, finalmente, un po’ di bene.

Luca

 

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paginerecensioni-Barbablù-carezze-copertinaGocce di veleno
Valeria Benatti
Editore: Giunti Editore
Anno 2016
pagine 192|brossura
€12,66
EAN9788809819504

 

 

La trama.

Questa è la storia di Claudia, della sua ossessione per Barbablù, del suo tentativo di guarire da un amore malato e pericoloso. La gelosia di lui è eccessiva, le sue minacce reali: “Se mi tradisci, ti ammazzo”. Ma Claudia glielo ha sentito dire così tante volte che non ci fa più caso. Non ha paura, pensa che lui si prenda gioco di lei, non crede che possa ucciderla davvero, anche se a Barbablù ogni tanto piace farle scorrere la lama di un coltello sulla pancia, percorrendola tutta, dal pube ai seni. Fino a quando un giorno, all’improvviso, vede negli occhi di lui lampi di odio puro e finalmente si spaventa. A quel punto la storia cambia, diventa un’altra storia, antica, rimossa, che risale indietro nel tempo, fino alle origini del suo male d’amore. Claudia inizia un viaggio doloroso verso la guarigione. Lungo il percorso, i volti caldi di amiche e psicologhe, ma anche lo sguardo freddo di chi rifiuta la verità. Un viaggio che ogni donna dovrebbe affrontare per capire se stessa e superare la propria, piccola o grande, ferita amorosa.

 

L’autrice.

Valeria Benatti è giornalista e voce storica di Rtl 102,5. Ha pubblicato Love Toys (Giunti 2014), Kitchen in Love (Gribaudo 2011), Fulminata dall’Amore (Kowalski 2013). La Scelta di Samir (Scripta Edizioni 2014) per sostenere la Onlus CINI, Child in Need Institute con cui collabora da anni. Tra i soci fondatori di Make a Change, movimento per lo sviluppo dell’impresa sociale in Italia, ha diretto Serra Creativa, incubatore di talenti Rai, e condotto un talk show, Fobie. Vive e lavora a Milano.